Svelato il segreto del Pandoro Lidl: ecco chi lo produce davvero | Il maestro dei pandori che cambia solo l’etichetta (il prodotto è uguale)
Dietro il marchio economico della catena di discount si cela un colosso della pasticceria italiana. Un’analisi tra etichette e strategie industriali svela il produttore reale.
Pandoro (Wiki) - Bagheriainfo
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, la corsa all’acquisto dei dolci tipici della tradizione italiana entra nel vivo. Tra panettoni artigianali costosi e grandi classici da supermercato, negli ultimi anni si è fatta strada una terza via: i dolci natalizi venduti dalle catene di discount. In particolare, il Pandoro a marchio Favorina, venduto nei punti vendita Lidl, ha suscitato un crescente interesse da parte dei consumatori, non solo per il prezzo estremamente competitivo, ma anche per una qualità organolettica che ha sorpreso molti palati. Ma chi si nasconde davvero dietro la confezione di questo dolce? La risposta si trova, come spesso accade, leggendo attentamente le etichette.
Il marchio Favorina e la strategia dei “prodotti fantasma”
Lidl, come molte altre catene della grande distribuzione organizzata (GDO), utilizza marchi di proprietà – tecnicamente definiti private label – per commercializzare prodotti realizzati da terzi. Nel caso dei dolciumi e dei prodotti da forno per le ricorrenze, il brand di riferimento è Favorina. Per il consumatore medio, questo nome non evoca storici laboratori di pasticceria, eppure il prodotto contenuto nella scatola proviene da linee di produzione tutt’altro che sconosciute.
La pratica è nota come co-packing: grandi aziende alimentari producono, nei propri stabilimenti, referenze per conto dei supermercati. Questo permette ai discount di offrire prodotti di alta qualità a prezzi contenuti, risparmiando sui costi di marketing e pubblicità che gravano invece sui grandi brand. Per scoprire l’identità del produttore del Pandoro Lidl, basta osservare il retro della confezione. Alla voce “Prodotto nello stabilimento di…”, si trova un indirizzo preciso: Via Verdi 31, Castel d’Azzano, in provincia di Verona. Un indirizzo che, agli addetti ai lavori e ai consumatori più attenti, svela immediatamente il mistero.
Il colosso veronese dietro il dolce low cost
L’indirizzo di Castel d’Azzano corrisponde, senza ombra di dubbio, a uno degli stabilimenti produttivi di Bauli S.p.A.. È quindi il celebre colosso veronese, leader indiscusso nel mercato dei dolci natalizi in Italia, a produrre il Pandoro classico per Lidl. La scoperta ha generato un notevole passaparola sui social network e sui forum dedicati al risparmio, confermando che acquistare un prodotto al discount non significa necessariamente scendere a compromessi sulla provenienza industriale.
Tuttavia, è necessaria una precisazione doverosa per un’informazione corretta e trasparente. Il fatto che il Pandoro Favorina esca dagli stabilimenti Bauli non significa che sia identico al Pandoro Bauli venduto nella classica confezione lilla. Sebbene le tecnologie, i macchinari, i protocolli di sicurezza e il know-how dei pasticceri siano i medesimi, le ricette possono subire variazioni. Spesso, per i prodotti a marchio del distributore, vengono concordati capitolati leggermente diversi, che possono riguardare la percentuale di burro, la tipologia di uova utilizzate o i tempi di lievitazione. Nonostante ciò, la garanzia di uno standard industriale elevato rimane una certezza, assicurando un prodotto sicuro e di buona fattura.

Perché conviene a tutti: l’economia dietro l’etichetta
Questa sinergia tra Lidl e Bauli risponde a precise logiche di mercato che avvantaggiano tutti gli attori coinvolti, consumatore compreso. Per un gigante come Bauli, produrre per terzi (come Lidl, ma anche per altri marchi della GDO) è fondamentale per saturare le linee produttive. Gli stabilimenti devono lavorare a pieno regime per ammortizzare i costi fissi, e la produzione per i discount permette di mantenere le macchine attive anche quando la quota di mercato del proprio marchio è già coperta.
Dall’altra parte, Lidl ottiene un prodotto di qualità certificata da proporre ai propri clienti a un prezzo che spesso è quasi la metà rispetto al brand famoso. Infine, il consumatore finale ha l’opportunità di portare in tavola un pandoro realizzato nella patria di questo dolce, Verona, da mani esperte, spendendo una cifra contenuta. Saper leggere l’etichetta, dunque, si conferma l’arma più potente nelle mani di chi fa la spesa: dietro nomi di fantasia si celano spesso i grandi protagonisti dell’industria alimentare italiana, rendendo il confine tra prodotto “premium” e prodotto “discount” sempre più sottile.