Il Ministero apre le porte con un maxi concorso per diplomati: 1800 posti con contratto a tempo indeterminato | Come presentare la domandina
Concorso pubblico (Facebook) - bagheriainfo
Maxi concorso RIPAM per assunzioni a tempo indeterminato: un’occasione concreta per entrare nel mondo dei beni culturali.
Il Ministero della Cultura ha avviato uno dei concorsi pubblici più rilevanti del biennio 2025-2026, mettendo a bando 1.800 posti a tempo pieno e indeterminato rivolti a candidati in possesso del diploma di scuola superiore. L’iniziativa, gestita dalla Commissione RIPAM con il supporto di Formez PA, rappresenta una grande opportunità per chi desidera lavorare stabilmente nel settore dei beni culturali, con incarichi distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Il concorso è rivolto a due profili distinti ma complementari, pensati per rafforzare la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale italiano. Le future assunzioni interesseranno musei, parchi archeologici, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura, rispondendo a un’esigenza strutturale di personale qualificato. La scadenza per la presentazione della domanda è fissata al 10 gennaio 2026, una data da segnare per chi intende cogliere questa occasione.
I profili professionali previsti e la distribuzione dei posti
Il bando prevede complessivamente 1.800 assunzioni, suddivise in due differenti profili professionali. Il contingente principale riguarda 1.500 Assistenti per la tutela, accoglienza e vigilanza, identificati con il Codice 01. Queste figure saranno impiegate soprattutto nei musei, nei parchi archeologici e nei principali luoghi della cultura, svolgendo attività fondamentali legate alla sorveglianza, all’assistenza al pubblico e alla salvaguardia dei beni.
Accanto a questo profilo, il concorso prevede anche 300 posti per Assistenti tecnici per la tutela e la valorizzazione, contraddistinti dal Codice 02. In questo caso si tratta di ruoli con competenze più specifiche in ambito archeologico e di storia dell’arte, pensati per supportare le attività tecniche e operative nelle sedi del Ministero. Entrambi i profili sono accessibili con il solo diploma, rendendo il concorso particolarmente attrattivo per una platea ampia di candidati.
Le sedi di lavoro saranno distribuite in tutte le regioni italiane, consentendo una copertura capillare del territorio e offrendo opportunità occupazionali anche in aree meno centrali. Questo aspetto rende il concorso uno dei più importanti in termini di impatto occupazionale nel settore pubblico culturale.

Requisiti di accesso, domanda e prospettive per i candidati
Per partecipare al concorso è necessario possedere una serie di requisiti generali previsti dalla normativa per l’accesso alla pubblica amministrazione. Tra questi rientrano la cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione Europea, il compimento della maggiore età, il pieno godimento dei diritti civili e politici e l’assenza di condanne penali incompatibili con l’assunzione nella PA. È inoltre richiesta l’idoneità fisica allo svolgimento delle mansioni e l’assenza di precedenti provvedimenti disciplinari di destituzione o licenziamento da incarichi pubblici.
Il titolo di studio richiesto è il diploma di istruzione secondaria di secondo grado, conseguito presso un istituto statale, paritario o legalmente riconosciuto. Per i titoli ottenuti all’estero è necessaria la procedura di equipollenza o equivalenza rilasciata dagli organi competenti, condizione indispensabile per la validità della candidatura.
La domanda di partecipazione deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso il portale InPA, seguendo le istruzioni indicate nel bando ufficiale. Una corretta compilazione della domanda e il rispetto delle tempistiche sono elementi fondamentali per non rischiare l’esclusione dalla procedura concorsuale. La prova selettiva sarà strutturata per valutare le competenze di base e le conoscenze specifiche legate ai profili messi a concorso, rendendo essenziale una preparazione mirata.
Questo concorso rappresenta non solo un’opportunità lavorativa stabile, ma anche una porta d’ingresso privilegiata nel mondo della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Per molti candidati si tratta della possibilità di costruire una carriera nella pubblica amministrazione contribuendo direttamente alla conservazione e alla fruizione di uno dei patrimoni culturali più importanti al mondo. Prepararsi con metodo e iniziare per tempo lo studio può fare la differenza in una selezione che si preannuncia molto partecipata.