Mi faccia vedere cosa ha pubblicato sui social | Per prendere l’aereo adesso dobbiamo anche mostrare l’account Facebook: la nuova legge è passata

Trump Meloni

Trump Meloni (Governo) - Bagheriainfo

Per entrare negli Stati Uniti potrebbero diventare obbligatori cinque anni di attività social, nuovi dati personali e registrazione via app: le proposte coinvolgono anche i cittadini italiani del programma senza visto

Chi intende visitare gli Stati Uniti nei prossimi anni deve prepararsi a una procedura di autorizzazione più lunga e dettagliata rispetto al passato. Secondo una proposta depositata dal Dipartimento della Sicurezza interna Usa (DHS), i viaggiatori che rientrano nel programma di esenzione dal visto – tra cui i cittadini dell’Unione europea e quindi anche gli italiani – dovranno fornire molte più informazioni rispetto a oggi, a partire da ciò che è avvenuto sui propri profili social negli ultimi cinque anni.

La novità più evidente riguarda proprio l’uso dei social media come strumento di controllo preventivo. Finora, indicare i propri account era un dato facoltativo nel modulo ESTA (Electronic System for Travel Authorization); con le nuove regole proposte, quella voce diventerebbe un campo obbligatorio, affiancato da una serie di ulteriori informazioni sugli spostamenti, sui contatti personali e familiari e sui dispositivi utilizzati. Gli esperti ritengono che l’orizzonte di applicazione più probabile sia il secondo trimestre 2026, anche se le date definitive dipenderanno dall’iter di approvazione interna.

Cosa prevedono le nuove regole su ESTA, social media e registrazione via app

L’avviso pubblicato dal Dipartimento della Sicurezza interna descrive una vera e propria evoluzione del sistema ESTA, pensato originariamente come un rapido controllo pre-volo per chi si reca negli Usa senza visto per soggiorni fino a 90 giorni. Oggi il richiedente compila il modulo online, paga una tariffa di 40 dollari e fornisce dati di base come indirizzo e-mail, residenza, numero di telefono e contatto di emergenza. La sezione dedicata ai social è presente, ma la compilazione è volontaria.

Con la proposta di modifica, l’indicazione dei profili social diventerà obbligatoria e si aggiungeranno ulteriori campi. Tra questi, i numeri di telefono utilizzati negli ultimi cinque anni, gli indirizzi e-mail utilizzati negli ultimi dieci anni, eventuali indirizzi IP e alcuni metadati associati alle foto inviate elettronicamente. Si punta così a costruire un quadro digitale molto più ampio dei movimenti e delle abitudini del viaggiatore, con l’obiettivo dichiarato di individuare più facilmente profili considerati a rischio.

A cambiare non saranno solo i dati richiesti, ma anche gli strumenti con cui richiedere l’autorizzazione. La Customs and Border Protection (CBP), cioè l’agenzia che gestisce i controlli di frontiera, ha anticipato l’intenzione di dismettere il sito web attualmente usato per l’ESTA, spostando la procedura principalmente su una applicazione mobile. Nella documentazione si ipotizza che circa 14,5 milioni di utenti utilizzeranno proprio lo smartphone per presentare la domanda, con tempi stimati di compilazione che, per questa modalità, potrebbero arrivare a 22 minuti, contro i 4 minuti medi stimati per il sito e gli 8 minuti per eventuali moduli cartacei.

Tra le funzioni previste via app c’è anche l’obbligo – o la forte raccomandazione – di caricare un selfie, in aggiunta alla foto del passaporto, come ulteriore livello di identificazione biometrica. Il sistema dovrebbe inoltre consentire ai viaggiatori di segnalare volontariamente la propria uscita dagli Usa, caricando un selfie geolocalizzato per certificare di aver lasciato il territorio statunitense allo scadere del periodo autorizzato. Si tratta di una misura che va nella direzione di un controllo sempre più digitale e in tempo reale dei flussi in entrata e in uscita.

Aereo
Aereo (Pexels) – Bagheriainfo

Dati personali, familiari e biometrici: cosa cambierà per i turisti italiani e quando

Le modifiche proposte non riguardano soltanto chi richiede un visto vero e proprio, come lavoratori con visto H-1B o studenti, ma si estendono anche ai viaggiatori del Visa Waiver Program, cioè coloro che finora hanno utilizzato l’ESTA come strumento rapido per il turismo o i viaggi d’affari. Questo significa che anche i turisti italiani, tradizionalmente tra i più numerosi diretti verso destinazioni come New York, California o Florida, dovranno adeguarsi a un livello più alto di trasparenza e condivisione dei propri dati personali.

Oltre ai social, alle e-mail e ai numeri di telefono, la CBP intende inserire nel modulo ESTA nuove sezioni dedicate ai familiari. Ai richiedenti potrà essere chiesto di indicare i nomi di genitori, coniuge, fratelli, sorelle e figli, con le rispettive date e luoghi di nascita, oltre alle residenze e ai numeri di telefono utilizzati da questi negli ultimi anni. A ciò si aggiungerà la raccolta sistematica di dati biometrici, come il volto, le impronte digitali, l’iride e, in prospettiva, anche il Dna, all’interno di un quadro di sicurezza che punta a incrociare quanti più elementi possibili.

La proposta contempla anche informazioni relative alla vita professionale del richiedente: numeri di telefono aziendali utilizzati negli ultimi cinque anni e indirizzi e-mail di lavoro degli ultimi dieci anni. L’insieme di questi dati dovrebbe consentire alle autorità statunitensi di verificare più agevolmente la coerenza tra quanto dichiarato, i movimenti effettivi e l’attività online della persona, inserendo eventuali segnali d’allarme in sistemi automatizzati di analisi del rischio.

Dal punto di vista delle tempistiche, il documento prevede un periodo di preavviso di 60 giorni per raccogliere osservazioni e proposte di modifica, con 9 febbraio 2026 come data limite indicata per l’invio dei contributi. Successivamente, il testo dovrà essere valutato e approvato dall’Office of Management and Budget (OMB), prima che le nuove misure possano entrare in vigore in maniera graduale. La polizia di frontiera potrà adottare i cambiamenti progressivamente, nell’arco di settimane o mesi, a partire dalla fase di approvazione definitiva.

Nell’attesa, il consiglio implicito per chi sta programmando un viaggio negli Usa nei prossimi anni è quello di tenere conto di una probabile maggiore complessità burocratica: sarà necessario raccogliere in anticipo informazioni su vecchi numeri di telefono, indirizzi e-mail utilizzati in passato e profili social. Il modello di controllo a cui punta Washington appare sempre più centrato sulla tracciabilità digitale del viaggiatore, trasformando l’ESTA da semplice autorizzazione di routine a strumento di analisi approfondita della storia personale e online di chi vuole varcare il confine statunitense.