Il trucco della bottiglia per far funzionare meglio i termosifoni | Casa calda e risparmio garantito: sembra una follia ma lo dice la fisica

Termosifone

Termosifone (Freepik) - Bagheriainfo

Rimbalza sul web il trucco della bottiglia davanti al termosifone: cosa ci dice la fisica e perché fa riscaldare davvero le stanze.

Con l’arrivo dei primi freddi torna puntualmente a circolare il cosiddetto “trucco della bottiglia d’acqua” da mettere davanti o accanto al termosifone per riscaldare meglio la casa e risparmiare qualcosa in bolletta. L’idea è semplice: riempire una o più bottiglie d’acqua, posizionarle vicino al calorifero, lasciare che si scaldino e sfruttare il calore accumulato per tenere la stanza calda anche dopo aver spento il riscaldamento. Dal punto di vista della fisica l’intuizione non è campata in aria, ma va chiarito subito un punto fondamentale: la bottiglia non fa aumentare la temperatura della stanza rispetto a quella che si avrebbe senza di essa.

Quello che cambia non è la quantità totale di calore emessa dal termosifone, bensì il modo in cui questo calore viene distribuito nel tempo. L’acqua, grazie al suo elevato calore specifico, assorbe una parte dell’energia termica che il termosifone trasferirebbe all’aria, per poi restituirla più lentamente quando l’impianto viene spento. In condizioni particolari e con una quantità d’acqua sufficiente, questo può tradursi nella possibilità di spegnere leggermente in anticipo il riscaldamento, mantenendo la stanza confortevole un po’ più a lungo. Tuttavia l’effetto dipende in modo drastico da dimensioni dell’ambiente, isolamento, potenza del termosifone, disposizione della stanza e altri fattori difficili da controllare.

Perché il trucco della bottiglia può funzionare (ma non scalda di più)

Il principio fisico è lo stesso che sta dietro al famoso “trucco estivo” del ghiaccio davanti al ventilatore, con una differenza chiave: d’estate il ghiaccio assorbe calore dall’ambiente e lo sottrae all’aria, qui invece l’obiettivo è spalmare nel tempo il rilascio di calore all’interno della stanza. L’acqua ha una grande capacità di trattenere energia termica: serve molto calore per innalzare la sua temperatura e, allo stesso modo, deve cederne molto per raffreddarsi. Per questo si dice che ha un elevato calore specifico o una grande capacità termica.

In numeri, 1 kg di acqua a temperatura ambiente deve cedere circa 4180 joule di energia, cioè circa 1 kcal, per abbassare la propria temperatura di 1 °C. L’aria, invece, alla stessa temperatura ha un calore specifico poco superiore ai 1000 joule per kg e per grado (il valore esatto dipende dall’umidità). Questo significa che l’acqua si raffredda molto più lentamente dell’aria, perché ha immagazzinato più calore a parità di calo di temperatura.

Lo stesso fenomeno si osserva su scala molto più grande con i mari e gli oceani: le città costiere tendono ad avere inverni più miti perché l’acqua del mare rilascia, anche nei mesi freddi, il calore accumulato durante l’estate. La bottiglia accanto al termosifone replica questo effetto di “termoregolazione” dell’acqua, ma in versione domestica. È importante però ribadire che l’acqua non crea calore dal nulla: assorbe una parte di quello emesso dal termosifone, che altrimenti andrebbe direttamente all’aria della stanza. Il vantaggio, se c’è, riguarda solo il fatto che la stanza si raffredda più lentamente quando il riscaldamento viene spento.

In altre parole, con o senza bottiglia la quantità di energia totale immessa nella stanza dal termosifone resta la stessa. Quello che cambia, semmai, è la possibilità di anticipare leggermente lo spegnimento e sfruttare il calore accumulato nell’acqua. Ma l’entità reale di questo beneficio è fortemente legata alle condizioni specifiche dell’ambiente e non può essere generalizzata.

Come usare l’acqua vicino al termosifone e quando conviene

Perché l’effetto sia anche solo percepibile serve una massa d’acqua significativa. Una singola bottiglietta piccola è praticamente inutile: occorrono più bottiglie o un contenitore di dimensioni maggiori, riempito fino all’orlo. Un confronto aiuta a capire le proporzioni: una stanza di 50 m³ contiene circa 60 kg d’aria. Per accumulare un quantitativo di calore paragonabile a quello assorbito da questa massa d’aria, a parità di variazione di temperatura, servono circa 15 litri d’acqua. Parliamo quindi di volumi non trascurabili, soprattutto in appartamenti piccoli.

Un altro aspetto riguarda la scelta fra bottiglie aperte o chiuse. Se si usano contenitori aperti, l’acqua non solo accumula e rilascia calore, ma evapora lentamente aumentando l’umidità dell’aria. Questo può rendere l’ambiente leggermente più confortevole, perché l’aria umida modifica la cosiddetta “temperatura percepita” rallentando l’evaporazione del sudore sulla pelle. In bottiglie chiuse, invece, l’acqua contribuisce solo come massa termica, senza effetti sull’umidità. Da un punto di vista strettamente termico, l’aumento di umidità incrementa di poco il calore specifico dell’aria, ma l’effetto principale rimane legato alla sensazione soggettiva di caldo.

Bisogna inoltre considerare che la fisica degli scambi di calore in una casa reale è molto complessa: entrano in gioco l’isolamento delle pareti, la presenza di spifferi, la posizione dei termosifoni, il tipo di infissi, la distribuzione dell’arredo, la temperatura esterna e molti altri fattori. Per questo motivo, il trucco della bottiglia d’acqua può avere un effetto apprezzabile in alcune situazioni e risultare quasi impercettibile in altre. Non è una “magia” per scaldare di più, ma un piccolo accorgimento che, se abbinato a un buon isolamento e a un uso razionale del riscaldamento, può aiutare a gestire meglio il calore già presente in casa.

In definitiva, la bottiglia accanto al termosifone può essere vista come una piccola riserva di calore che prolunga di poco la sensazione di tepore quando l’impianto viene spento. Non sostituisce interventi strutturali né fa miracoli in bolletta, ma permette di capire concretamente quanto l’acqua sia un alleato potente nella gestione della temperatura, dalle grandi masse oceaniche fino alla più semplice stanza di casa.