Perché il mal di gola peggiora di notte? Non ci avevi mai fatto caso ma la ragione è nascosta nella tua camera da letto: così risolvi tutto

Scopri le cause scientifiche dietro l’intensificarsi del dolore alla gola nelle ore notturne: dal calo del cortisolo all’aria secca, ecco cosa succede al tuo corpo.

Uomo con influenza

Freddo (Pexels) - Bagheriainfo

È un’esperienza comune e frustrante: durante il giorno i sintomi sembrano gestibili, quasi in via di guarigione, ma non appena si tocca il cuscino, il dolore alla gola torna prepotente, trasformando il riposo notturno in una battaglia. Questo fenomeno non è casuale, né è frutto della nostra immaginazione. Esistono precise ragioni fisiologiche e ambientali che spiegano perché il mal di gola subisca un’acuta recrudescenza durante le ore notturne. Comprendere questi meccanismi è il primo passo per adottare le giuste contromisure e garantire un sonno ristoratore, essenziale per la guarigione.

Il ruolo del ritmo circadiano e del sistema immunitario

Il nostro corpo opera secondo un orologio interno noto come ritmo circadiano, che regola innumerevoli funzioni biologiche, inclusa la risposta immunitaria e la gestione del dolore. Una delle cause principali del peggioramento notturno risiede nella fluttuazione degli ormoni, in particolare del cortisolo.

Il cortisolo è un ormone noto per le sue potenti proprietà antinfiammatorie. I suoi livelli raggiungono il picco nelle prime ore del mattino per darci energia, ma calano drasticamente durante la notte e la sera tardi. Con meno cortisolo in circolo, il corpo ha meno difese naturali contro l’infiammazione. Di conseguenza, i tessuti della gola, già irritati da virus o batteri, si gonfiano maggiormente, accentuando la sensazione di dolore e difficoltà nella deglutizione.

Parallelamente, il sistema immunitario diventa iperattivo durante il sonno. Mentre riposiamo, il corpo concentra le sue energie per combattere l’infezione. Questo processo di difesa comporta il rilascio di sostanze chimiche che aumentano l’infiammazione locale come strumento per distruggere gli agenti patogeni. Paradossalmente, quindi, il peggioramento dei sintomi è un segnale che il nostro organismo sta lavorando duramente per guarire, anche se questo si traduce in un maggior disagio percepito dal paziente.

Fattori ambientali e posturali: l’aria secca e la gravità

Oltre alla biochimica interna, l’ambiente in cui dormiamo e la posizione che assumiamo giocano un ruolo cruciale. Uno dei nemici principali della gola durante la notte è l’aria secca. In inverno, i sistemi di riscaldamento tendono a ridurre drasticamente l’umidità nelle camere da letto; in estate, l’aria condizionata produce lo stesso effetto. L’aria priva di umidità asciuga le mucose della gola, che sono già infiammate, creando una sensazione di “carta vetrata” e scatenando spesso colpi di tosse secca.

A questo si aggiunge la questione della respirazione orale. Quando siamo raffreddati, il naso tende a chiudersi a causa della congestione. Durante il sonno, questo ci costringe a respirare con la bocca aperta, bypassando il filtro naturale del naso che umidifica e riscalda l’aria. L’aria fredda e secca che colpisce direttamente la parte posteriore della gola aggrava l’irritazione.

Infine, non bisogna sottovalutare la forza di gravità e il cosiddetto scolo retro-nasale (o post-nasal drip). Durante il giorno, deglutiamo frequentemente e la posizione eretta aiuta a drenare il muco. Quando ci sdraiamo, invece, il muco prodotto dai seni nasali tende ad accumularsi nella parte posteriore della gola, creando un irritante costante che stimola i recettori del dolore e il riflesso della tosse.

Umidificatore
Umidificatore (Pexels) – Bagheriainfo

Strategie pratiche per alleviare il dolore notturno

Conoscere le cause permette di mettere in atto strategie mirate per mitigare il fastidio. La prima linea di difesa è il controllo dell’ambiente: l’utilizzo di un umidificatore in camera da letto può fare una grande differenza, mantenendo le mucose idratate. È consigliabile mantenere l’umidità della stanza tra il 40% e il 60%.

Anche la postura può essere corretta. Dormire con la testa leggermente sollevata, magari aggiungendo un cuscino extra, aiuta a sfruttare la gravità per ridurre l’accumulo di muco nella gola e facilita la respirazione nasale, limitando la necessità di aprire la bocca. Prima di coricarsi, una doccia calda può aiutare a decongestionare le vie aeree grazie al vapore, mentre l’assunzione di un cucchiaino di miele (noto per le sue proprietà lenitive e antibatteriche) può creare un film protettivo sulla gola.

È fondamentale, infine, mantenere un’ottima idratazione durante tutto il giorno e tenere un bicchiere d’acqua sul comodino per inumidire la gola al risveglio notturno. Sebbene il peggioramento notturno sia fisiologico, se il dolore persiste per più di una settimana o è accompagnato da febbre alta e difficoltà respiratorie, è sempre raccomandato consultare un medico per escludere infezioni batteriche come lo streptococco che richiedono trattamenti specifici.