Il gioiello di pietra sospeso tra le Madonie: questo paesino siciliano vale assolutamente una visita | È stato anche borgo dei borghi

Scopri Gangi, perla delle Madonie e già Borgo dei Borghi. Un viaggio tra arte, mummie misteriose e panorami unici nel cuore della Sicilia autentica.

Gangi

Gangi (Tripadvisor) - Bagheriainfo

Un mosaico di pietra e storia nel cuore della Sicilia

Immaginate un guscio di tartaruga scolpito nella pietra, adagiato con grazia sulla cima del Monte Marone: questa è la prima, indimenticabile immagine che Gangi regala ai suoi visitatori. Situato nel cuore del Parco delle Madonie, in provincia di Palermo, questo borgo non è semplicemente una destinazione turistica, ma un viaggio a ritroso nel tempo. Già insignito del prestigioso titolo di “Borgo dei Borghi” nel 2014, Gangi rappresenta l’essenza della Sicilia più autentica, quella lontana dal caos delle coste affollate e immersa in un silenzio quasi mistico.

L’urbanistica del paese è un capolavoro di adattamento al territorio. Le case, addossate le une alle altre, sembrano sostenersi a vicenda lungo i pendii scoscesi, creando un dedalo di viuzze acciottolate, scalinate ripide e cortili fioriti che invitano a perdersi. Passeggiando per il centro storico, l’aria frizzante di montagna porta con sé il profumo della legna arsa e della ginestra. Ma è volgendo lo sguardo verso l’orizzonte che si comprende la vera maestosità del luogo: dai suoi belvedere, la vista spazia dalle verdi vallate madonite fino alla sagoma imponente dell’Etna, che nelle giornate terse sembra quasi di poter toccare con un dito. Visitare Gangi significa innanzitutto rallentare il passo e sincronizzarsi con il ritmo lento di una comunità che ha saputo preservare la propria identità, anche grazie a iniziative lungimiranti come quella delle “case a 1 euro”, che ha ripopolato e ristrutturato il centro storico attirando investitori da tutto il mondo.

Tesori d’arte e il mistero della “Fossa di Parrini”

Oltre alla bellezza paesaggistica, Gangi custodisce un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore, spesso inaspettato per un comune di queste dimensioni. Il fiore all’occhiello è senza dubbio Palazzo Bongiorno, una residenza nobiliare del XVIII secolo che oggi ospita la sede del consiglio comunale. I suoi soffitti affrescati dal pittore romano Gaspare Fumagalli e dal palermitano Pietro Martorana sono un trionfo di allegorie e trompe-l’œil che lasciano il visitatore col naso all’insù, ammirando la celebrazione delle virtù morali e religiose.

Proseguendo l’itinerario spirituale e artistico, la Chiesa Madre di San Nicolò offre due esperienze diametralmente opposte ma ugualmente potenti. Nella navata principale, si può ammirare il maestoso “Giudizio Universale” di Giuseppe Salerno, noto come lo Zoppo di Gangi; un’opera monumentale che, per complessità e drammaticità, viene spesso paragonata alle grandi tele della tradizione rinascimentale. Tuttavia, è scendendo nei sotterranei che si incontra l’attrazione più singolare e macabra del borgo: la cripta contenente la “Fossa di Parrini”. Qui, in un’atmosfera sospesa tra rispetto e brivido, sono conservate le mummie di circa sessanta sacerdoti, vissuti tra il Settecento e l’Ottocento. I corpi, perfettamente conservati e vestiti con i paramenti sacri, offrono una testimonianza unica del rapporto che questa comunità ha intrattenuto con la morte e la memoria, un’esperienza forte che rimane impressa nella mente del viaggiatore.

Tradizioni viventi e sapori autentici

Non si può dire di aver conosciuto Gangi senza aver assaporato le sue tradizioni, che qui non sono semplici rievocazioni folcloristiche, ma parte integrante della vita quotidiana. L’evento più rappresentativo è la “Sagra della Spiga”, che si tiene solitamente ad agosto. Questa manifestazione celebra il legame ancestrale con la terra e il ciclo del grano, mescolando la cultura contadina con la mitologia pagana di Demetra e Cerere. Il corteo, ricco di carri allegorici e costumi d’epoca, è un’esplosione di colori e suoni che trasforma il borgo in un teatro a cielo aperto.

Infine, la visita a Gangi è un dovere per il palato. La gastronomia locale è robusta e genuina, figlia della tradizione pastorale delle Madonie. I formaggi sono i protagonisti indiscussi, con la provola delle Madonie e il caciocavallo in testa, prodotti ancora secondo metodi artigianali. A tavola non possono mancare la pasta fresca fatta in casa condita con sughi di carne locale, e i dolci tipici come la “cucchia”, una pasta frolla ripiena di mandorle, fichi secchi e uva passa. Andare a Gangi, dunque, non è solo una gita fuori porta, ma un’esperienza multisensoriale completa: è il luogo ideale per chi cerca bellezza, arte, mistero e buon cibo, racchiusi in uno dei contesti più scenografici d’Italia.