C’è un paesino siciliano che diventa un piccolo presepe di pietra a dicembre | Fila di auto ogni weekend per vederlo: è uno spettacolo unico
Un viaggio nel borgo scavato nella roccia in provincia di Enna. Tra storia medievale e atmosfere natalizie, ecco perché visitare Sperlinga in inverno.
Sperlinga (tripadvisor) - bagheriainfo
Un capolavoro di architettura rupestre tra i Nebrodi e le Madonie
Nel cuore geografico della Sicilia, lontano dalle rotte costiere più battute, sorge un luogo dove il tempo sembra essersi cristallizzato nella pietra arenaria. Sperlinga, piccolo borgo in provincia di Enna, non è semplicemente un paese costruito sulla roccia, ma un insediamento nato dalla roccia stessa. Il suo nome, derivante dal latino Spelunca (grotta), tradisce immediatamente la sua natura: un sistema abitativo troglodita che ha attraversato i millenni, dalle popolazioni sicule pre-greche fino ai giorni nostri. Visitare Sperlinga significa immergersi in uno scenario quasi lunare, dove le abitazioni sono ricavate all’interno di un gigantesco monolite di arenaria, creando un unicum architettonico che le ha valso l’inserimento nel circuito dei “Borghi più belli d’Italia”.
L’urbanistica del borgo è un dialogo continuo tra l’opera della natura e quella dell’uomo. Le file di case imbiancate a calce si alternano alle grotte, molte delle quali sono state abitate fino agli anni Sessanta e oggi riconvertite in piccoli musei etnografici o botteghe. Camminare per i suoi vicoli silenziosi offre una prospettiva inedita sulla Sicilia interna, fatta di resilienza e adattamento, dove la pietra non è un ostacolo ma una risorsa fondamentale per la sopravvivenza e la difesa.
Il Castello e la leggenda dei Vespri Siciliani
A dominare l’abitato si erge il maestoso Castello di Sperlinga, una fortezza che rappresenta uno degli esempi più affascinanti di castello rupestre in Europa. La struttura è in parte scavata nella roccia viva e in parte edificata sopra di essa, rendendo difficile distinguere dove finisca la montagna e dove inizi l’opera muraria. Per accedere alle sale interne, si salgono gradini intagliati direttamente nella pietra arenaria, attraversando ambienti che evocano strategie militari medievali e vita di corte. Dalla cima della torre, la vista spazia su un panorama mozzafiato che abbraccia le catene montuose circostanti, offrendo, nelle giornate invernali più limpide, una visibilità eccezionale sull’entroterra ennese.
Il castello è celebre anche per un episodio storico cruciale: i Vespri Siciliani del 1282. Mentre l’intera isola si ribellava al dominio angioino cacciando i francesi, Sperlinga fu l’unica roccaforte a offrire rifugio ai soldati d’Angiò, resistendo a un lungo assedio. Una fedeltà che è stata immortalata nell’iscrizione latina incisa sull’arco dell’androne del castello: “Quod Siculis placuit, sola Sperlinga negavit” (Ciò che piacque ai Siciliani, solo Sperlinga negò). Questa peculiarità storica aggiunge un fascino ribelle e misterioso alla visita, raccontando una storia di lealtà e resistenza che risuona ancora tra le mura della fortezza.
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La magia del dicembre sperlinghese: presepi e sapori
Se Sperlinga è affascinante tutto l’anno, è a dicembre che il borgo svela la sua anima più suggestiva. L’inverno nell’ennese regala atmosfere rarefatte, con nebbie che avvolgono la rocca e, non di rado, spruzzate di neve che imbiancano l’arenaria, trasformando il paese in un vero e proprio presepe naturale. Non è un caso che qui la tradizione natalizia sia sentita con particolare intensità: la conformazione stessa del borgo, con le sue grotte e i vicoli tortuosi, si presta perfettamente a rievocazioni della Natività.
Visitare Sperlinga a dicembre significa anche scoprire i sapori robusti della cucina dell’entroterra. Il freddo pungente invita a rifugiarsi nelle locande locali per gustare il Tortone, un dolce tipico (celebrato in estate ma ottimo anche in inverno) fatto di pasta di pane fritta e passata nello zucchero e cannella, o i formaggi storici come il Piacentinu Ennese DOP. Le grotte, un tempo abitazioni povere, in questo periodo si animano spesso con allestimenti di presepi artigianali, dove la semplicità dei materiali sposa la sacralità del luogo. È il momento ideale per il viaggiatore che cerca il silenzio, la storia e un’autenticità che prescinde dalle mode turistiche, trovando nel calore della pietra e dell’accoglienza locale il vero spirito del Natale siciliano.