Addio autovelox killer | Se non sono segnati in questa lista allora la multa non è valida: prima leggi bene poi (eventualmente) paghi
Il Ministero dei Trasporti rende nota la lista ufficiale degli autovelox. Sanzioni nulle se l’apparecchio non compare nell’elenco: ecco cosa cambia per gli automobilisti.
Autovelox (AnsaFoto) - Bagheriainfo
Finalmente trasparenza sulle strade italiane
È una svolta che milioni di automobilisti italiani attendevano da tempo e che ora, sul finire del 2025, diventa realtà. Come riportato dalle recenti cronache, e in particolare da un approfondimento de La Gazzetta dello Sport, il Ministero dei Trasporti ha ufficialmente redatto e reso disponibile l’elenco nazionale completo degli autovelox. Si tratta di un passo fondamentale verso la trasparenza amministrativa e la sicurezza stradale, che mira a mettere ordine in una materia spesso oggetto di polemiche e ricorsi.
Fino a oggi, la dislocazione dei dispositivi di controllo della velocità è stata spesso percepita come frammentaria e, in alcuni casi, poco chiara. L’istituzione di un elenco nazionale centralizzato risponde all’esigenza di avere una mappatura certa e definita di tutti gli strumenti di rilevazione presenti sulla rete viaria italiana. Non si tratta solo di una lista consultabile, ma di un vero e proprio atto di regolamentazione che stabilisce quali dispositivi hanno il diritto di operare e quali, invece, non possiedono i requisiti per emettere sanzioni valide.
Sanzioni nulle senza registrazione: le nuove regole
L’aspetto più rilevante di questa novità normativa, sottolineato dalle fonti di stampa, riguarda le conseguenze dirette per le tasche dei cittadini e per la validità legale delle contravvenzioni. Il principio stabilito è ferreo: le multe sono da considerarsi nulle se il dispositivo che le ha rilevate non risulta regolarmente registrato nell’elenco nazionale del Ministero.
Questa disposizione introduce un meccanismo di garanzia automatica per l’automobilista. Se in passato l’onere di verificare l’omologazione e la taratura dell’apparecchio richiedeva spesso complessi accessi agli atti o ricorsi al Giudice di Pace basati su tecnicismi, ora la presenza o l’assenza del dispositivo nella lista ufficiale diventa un discrimine immediato e oggettivo. Un autovelox “fantasma”, ovvero non censito e non presente nel database ministeriale, non ha alcun potere sanzionatorio. Qualsiasi verbale emesso da un tale apparecchio è viziato all’origine e, di conseguenza, privo di efficacia giuridica.
Un freno agli autovelox selvaggi
La pubblicazione della lista e la clausola di nullità per i dispositivi non registrati rappresentano un chiaro segnale contro l’utilizzo strumentale dei controlli di velocità. L’obiettivo, come emerge dall’analisi delle nuove disposizioni, è quello di garantire che gli autovelox siano utilizzati esclusivamente come strumenti di prevenzione e sicurezza, e non come mezzi per “fare cassa” in modo indiscriminato.
La registrazione nell’elenco nazionale presuppone che l’apparecchio sia noto all’amministrazione centrale e che la sua operatività sia tracciata. Questo sistema centralizzato impedisce l’installazione e l’uso di dispositivi improvvisati o non conformi alle direttive ministeriali. Per gli automobilisti, la notizia riportata da La Gazzetta dello Sport segna l’inizio di una nuova era di consapevolezza: il rispetto dei limiti di velocità rimane un obbligo imprescindibile per la sicurezza di tutti, ma da oggi c’è la certezza che i controlli saranno effettuati solo attraverso strumenti legittimati e trasparenti, eliminando l’incubo delle sanzioni illegittime derivanti da apparecchi non autorizzati.