TARI, STANGATA SUI PALERMITANI | Aumenti 2025 approvati sui rifiuti: chi paga per l’evasione di tutti gli altri
Tari - Bagheriainfo
La TARI 2025 porta nuovi aumenti per i cittadini di Palermo, una stangata che pesa soprattutto su chi già paga regolarmente e che ora si ritrova a coprire i buchi generati da anni di evasione e morosità diffuse.
La decisione arriva dopo settimane di discussioni e verifiche sui conti del servizio rifiuti, un sistema che continua a mostrare criticità strutturali legate ai costi di gestione, all’inefficienza storica della raccolta e alla difficoltà di recuperare le somme non versate. L’approvazione degli aumenti ha immediatamente acceso il dibattito pubblico, perché il nuovo piano tariffario ridisegna il peso della tassa sui palermitani senza intervenire con la stessa rapidità su chi evade e resta fuori dai registri comunali.
Gli importi ritoccati verso l’alto confermano un problema noto: il carico complessivo del servizio finisce per gravare soprattutto sui contribuenti che hanno sempre pagato. L’evasione, in questo scenario, non è solo un fenomeno marginale, ma una parte strutturale della difficoltà finanziaria del settore rifiuti, e la nuova TARI finisce per trasformarla in un costo collettivo che ricade sulle famiglie e sulle attività in regola.
Perché la TARI aumenta e dove finiscono i soldi del servizio rifiuti
L’aumento del 2025 nasce dall’esigenza di coprire una spesa complessiva del servizio rifiuti che continua a crescere: gestione operativa, costi per discariche, trasporti, mezzi, personale e trattamenti. Ogni voce concorre a un bilancio che non riesce a sostenersi con le entrate attuali, aggravato da una percentuale di mancati pagamenti che resta elevata e che sottrae risorse fondamentali per far funzionare il sistema.
Secondo le stime utilizzate per definire il piano tariffario, una parte importante del gettito atteso non arriva mai, perché molti utenti non risultano registrati o non versano quanto dovuto. Questo genera un divario che deve essere colmato per legge, e che ricade proprio sui cittadini e sulle imprese che invece pagano puntualmente. È il meccanismo che trasforma l’evasione in un moltiplicatore dei costi e che spiega perché le tariffe continuano a crescere nonostante il servizio non abbia ancora raggiunto standard percepiti come soddisfacenti.

Chi paga davvero la stangata e perché il problema resta irrisolto
Gli aumenti incidono soprattutto su famiglie e piccoli esercizi commerciali, già provati dal caro-vita e da una pressione fiscale locale che negli ultimi anni non ha dato molte tregue. Per queste categorie la TARI 2025 rappresenta un ulteriore peso, spesso difficile da assorbire in bilanci domestici già fragili. A pagare, di fatto, sono coloro che risultano registrati all’anagrafe tributaria, che ricevono la bolletta e che non possono permettersi di ignorarla.
Il nodo irrisolto resta sempre lo stesso: l’evasione. Senza una vera mappatura degli utenti, controlli più serrati e strumenti amministrativi capaci di intercettare chi non paga, il sistema continuerà a generare squilibri. Chi è in regola continuerà a sostenere anche la parte di chi sfugge al prelievo. Ed è proprio questo a rendere gli aumenti della TARI 2025 percepiti come una stangata: non solo perché gravano sulle tasche dei cittadini, ma perché rappresentano l’ennesimo conto presentato a chi, nel frattempo, non ha mai smesso di fare la propria parte.