Luci di Natale rotte: umido, secco o indifferenziato? | Dove gettarle: c’è una scorciatoia legale che ti salva dall’errore
Luci di Natale (Pexels) - Bagheriainfo
Luci che non si accendono più, fili intrecciati e lampadine bruciate: quando le decorazioni si guastano, la tentazione è di buttarle nel primo sacco disponibile, ma per le luci di Natale rotte la strada dell’indifferenziato non è solo sbagliata, è anche potenzialmente sanzionabile, mentre esiste una scorciatoia legale semplice e alla portata di tutti.
Ogni anno, finite le feste, milioni di famiglie si ritrovano in mano catene luminose che non funzionano più e si chiedono istintivamente se vadano nel secco residuo, nella plastica o magari nel vetro. Il dubbio nasce perché le luci sembrano un rifiuto “misto”, fatto di fili, piccoli componenti elettronici e plastica colorata. In realtà, quelle lampadine in miniatura rientrano a pieno titolo tra i RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, e per questo seguono regole dedicate.
Le luci natalizie guaste non possono essere gettate nel normale sacco dei rifiuti domestici, perché contengono metalli, componenti elettroniche e materiali che, se trattati correttamente, possono essere recuperati invece di diventare inquinanti. Secondo il Centro di Coordinamento RAEE, i RAEE hanno bisogno di una filiera tracciata, con centri di raccolta e impianti autorizzati, per garantire sia la tutela ambientale sia il rispetto della normativa europea e nazionale in materia di rifiuti elettronici.:
Perché le luci di Natale non sono un rifiuto qualsiasi
Dietro una fila di lucine colorate c’è molto più di quanto appaia: cavi rivestiti, micro-circuiti, piccole saldature, talvolta trasformatori integrati. Tutti elementi che fanno rientrare le luci di Natale tra le apparecchiature elettriche ed elettroniche, e quindi nei RAEE. La normativa definisce questi rifiuti come tutti quei dispositivi che funzionano con la corrente elettrica o con campi elettromagnetici e che, a fine vita, devono seguire percorsi dedicati di raccolta e trattamento, separati dai normali rifiuti urbani.
Gettare le luci di Natale rotte nell’indifferenziato non è solo un gesto “sbagliato” dal punto di vista ecologico, ma può significare contribuire alla dispersione di materiali e sostanze potenzialmente critiche in discarica o negli impianti di smaltimento non idonei. Quando invece finiscono correttamente nel circuito RAEE, i materiali vengono separati, trattati e in buona parte recuperati, riducendo l’impatto ambientale e allineandosi agli obiettivi di riciclo fissati dalle direttive europee sui rifiuti elettronici.
Dove portarle davvero: la scorciatoia legale per liberarsene
La “scorciatoia legale” per le luci natalizie guaste esiste ed è più semplice di quanto sembri. La prima via è quella dei centri di raccolta comunali e delle isole ecologiche: basta verificare gli orari e presentarsi con le catene luminose rotte, indicandole come RAEE di piccole dimensioni. In questi spazi sono presenti contenitori dedicati ai rifiuti elettronici, dove le luci saranno avviate al corretto trattamento. Diversi portali informativi ricordano che le luci non vanno mai conferite nei cassonetti stradali dell’indifferenziato, né nei bidoni di plastica, vetro o metallo.
La vera “scorciatoia”, però, è spesso dietro l’angolo: molte catene della grande distribuzione e negozi di elettronica sono tenuti ad offrire il servizio di ritiro “uno contro zero” dei piccoli RAEE. Questo significa che, se le luci di Natale non superano una certa dimensione, si possono consegnare gratuitamente nei punti vendita sopra una determinata metratura dedicata all’elettronica, anche senza acquistare un prodotto nuovo. È un modo comodo e totalmente legale per disfarsi delle luminarie fuori uso mentre si fa la spesa o si compra un altro addobbo, sfruttando una possibilità prevista dalla normativa e richiamata dagli operatori del settore RAEE.