Auto con targa estera, stretta finale | 60 giorni e scatta la confisca: quando serve il REVE
Targa estera (Pexels) - Bagheriainfo
L’ACI ricorda che l’articolo 93-bis del Codice della Strada impone regole rigidissime per chi circola in Italia con veicoli immatricolati all’estero: dopo 60 giorni senza iscrizione al REVE, il rischio concreto è la confisca.
Negli ultimi anni l’uso di auto con targa estera in Italia è aumentato, spesso legato a esigenze di lavoro, parenti residenti all’estero o semplicemente a opportunità economiche. Ma la normativa oggi è molto chiara: chi vive stabilmente in Italia non può continuare a guidare liberamente un veicolo immatricolato in un altro Paese senza rispettare gli obblighi previsti. L’articolo 93-bis del Codice della Strada introduce infatti una delle strette più incisive, mirata a impedire elusioni fiscali e difficoltà nei controlli.
La disposizione si concentra sul concetto di “residenza in Italia”: superati determinati tempi di permanenza, il veicolo straniero deve essere regolarizzato oppure non può circolare. Il mancato rispetto del termine di 60 giorni è considerato una violazione grave, perché rende complicata l’identificazione del responsabile e la gestione di multe, tasse e assicurazioni.
I 60 giorni che cambiano tutto: quando scatta l’obbligo e cosa prevede la norma
L’articolo 93-bis stabilisce che chi ha residenza in Italia non può guidare un veicolo con targa estera per più di 60 giorni consecutivi. Una volta superato questo limite, l’obbligo è uno solo: iscrivere il mezzo al REVE, il Registro dei Veicoli Esteri. L’iscrizione permette di identificare correttamente il soggetto che utilizza il veicolo e di verificarne la posizione assicurativa e fiscale.
Il termine vale anche per chi utilizza auto aziendali o prese in leasing da società con sede all’estero: la regola non fa distinzioni sulla proprietà del veicolo, ma si concentra sull’utilizzatore residente. Superare la soglia dei 60 giorni senza regolarizzazione espone al sequestro immediato, che può trasformarsi in confisca se non si provvede in tempo alla messa in regola.
Quando serve il REVE e perché ignorarlo costa così caro
Il REVE è obbligatorio ogni volta che un residente in Italia utilizza stabilmente un’auto con targa estera. L’iscrizione è semplice, ma rappresenta l’unico modo per continuare a circolare senza rischi: una volta registrato il veicolo, le forze dell’ordine possono identificare l’utilizzatore e verificare che non ci siano irregolarità su assicurazione o revisione.
Chi non si adegua rischia molto più di una multa. Oltre alla sanzione economica, il veicolo può essere sequestrato e, se la regolarizzazione non avviene entro i termini previsti, scatta la confisca. È proprio questo il punto che molti ignorano: la stretta non mira solo a punire, ma a impedire l’uso “invisibile” di auto straniere da parte di chi vive in Italia a tutti gli effetti. Conoscere le regole del 93-bis è quindi essenziale per evitare conseguenze pesanti e gestire correttamente qualunque veicolo con targa non italiana.