SCUOLE CHIUSE IN SICILIA | In Sicilia è scoppiato il caso improvviso: ecco quali chiuderanno i cancelli

Scuola

scuola (Pexels) - Bagheriainfo

La nuova analisi Svimez sulla denatalità mette la Sicilia davanti a un bivio: intere classi rischiano di scomparire entro il 2035, con paesi che vedono già le loro scuole svuotarsi anno dopo anno.

Il calo delle nascite non è più un fenomeno distante o astratto. In Sicilia, come in molte aree del Sud, il trend è ormai strutturale e si riflette in modo evidente sul sistema scolastico. I dati mostrano un crollo costante della popolazione in età scolare, con effetti che partono dalle classi dell’infanzia e arrivano fino alle secondarie. Il risultato è una geografia educativa frammentata, dove numerosi comuni interni faticano a mantenere aperte le proprie scuole.

L’allarme lanciato dagli studi dedicati al Mezzogiorno non riguarda solo i numeri, ma gli impatti sui territori. La scuola è il primo presidio di vita di un paese: quando chiude o si ridimensiona drasticamente, l’intera comunità ne risente. A rischiare non sono solo gli istituti più piccoli, ma anche le classi intermedie, dove l’accorpamento sta diventando la norma per raggiungere il minimo di iscritti richiesto.

Le proiezioni al 2035 e i territori più fragili dell’isola

Le proiezioni al 2035 indicano un calo significativo degli alunni in quasi tutte le province, con percentuali particolarmente critiche nelle aree più interne. In molti comuni montani o dell’entroterra, le nascite sono scese sotto soglie che rendono impensabile una continuità dell’offerta scolastica tradizionale. In alcuni casi, le classi dell’infanzia rischiano di diventare del tutto vuote, mentre nelle primarie i numeri si avvicinano a livelli che impongono continui accorpamenti.

Anche le aree urbane non sono immuni, ma presentano una maggiore capacità di assorbire il declino grazie a un bacino più ampio. Tuttavia, il calo degli iscritti in alcune fasce d’età sta modificando l’organizzazione degli istituti comprensivi, costretti a rivedere sezioni, organici e distribuzione dei plessi. La tendenza appare inarrestabile senza interventi strutturali che affrontino la denatalità non solo dal punto di vista demografico, ma anche economico e sociale.

Scuola materna
Scuola Materna (Pexels) – Bagheriainfo

Quali classi rischiano di sparire e cosa sta accadendo alle scuole dei piccoli centri

Le classi più esposte al rischio sono quelle dell’infanzia e della primaria, dove la drastica riduzione dei bambini mette in discussione l’esistenza stessa delle sezioni. Nei paesi più piccoli si registrano già casi di classi con appena cinque o sei alunni, un numero insufficiente per garantire sostenibilità didattica ed economica. Alcuni istituti resistono grazie a pluriclassi e progetti speciali, ma si tratta di soluzioni temporanee.

Nelle secondarie di primo grado la situazione è meno immediata, ma il trend è chiaro: alcune sezioni potrebbero scomparire entro dieci anni, soprattutto nei territori che hanno perso giovani famiglie a causa della migrazione verso città più grandi o verso il Nord. Il rischio non è solo la chiusura delle scuole, ma la trasformazione di molti comuni in “paesi fantasma”, privi di quei servizi essenziali che trattengono la popolazione. L’allarme sulla denatalità diventa così anche un allarme per il futuro della Sicilia, chiamata a ripensare politiche e strategie territoriali prima che le previsioni del 2035 diventino realtà quotidiana.