Etna in movimento | nuovo bollettino INGV su crateri e tremore: cosa cambia per i voli dello scalo di Fontanarossa
Etna (Pexels) - bagheriainfo
L’Etna torna a farsi sentire: l’ultimo bollettino dell’INGV segnala variazioni nei crateri sommitali e un aumento del tremore vulcanico. Ecco cosa significa per la sicurezza e per il traffico aereo.
Il vulcano attivo più alto d’Europa continua a mostrare segni di vivacità. L’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha diffuso un aggiornamento dettagliato sull’attività dell’Etna, evidenziando un incremento del tremore interno e una modifica dell’emissione dai crateri principali. Secondo gli esperti, si tratta di una fase di movimento del sistema magmatico, che al momento non desta allarme ma richiede un costante monitoraggio.
Le stazioni di rilevamento hanno registrato variazioni nel livello del tremore vulcanico, un indicatore sensibile dell’attività interna del vulcano. In particolare, il cratere di Sud-Est mostra un’intensificazione di degassamento intermittente, mentre gli altri condotti restano in una fase di attività lieve. INGV sottolinea che la situazione è sotto controllo, ma non esclude possibili cambiamenti improvvisi legati alla dinamica interna del vulcano.
I dati dell’Osservatorio Etneo e l’attività attuale
Il bollettino spiega che nelle ultime ore si è osservato un leggero aumento dell’ampiezza del tremore, con valori che si mantengono comunque entro la soglia di attenzione. Le telecamere di sorveglianza mostrano sporadiche emissioni di cenere molto sottile, rapidamente disperse dai venti in quota. Non si segnalano colate laviche né variazioni significative nella deformazione del suolo, segno che il magma resta a profondità elevate.
La rete sismica ha inoltre rilevato piccoli eventi di bassa magnitudo localizzati nelle aree sommitali, fenomeni comuni in fasi di degassamento attivo. Gli esperti spiegano che l’attuale comportamento rientra in una ciclicità naturale del vulcano e che il monitoraggio proseguirà 24 ore su 24. L’INGV mantiene il livello di allerta ordinario, con aggiornamenti costanti alla Protezione Civile e agli enti di gestione aeroportuale.
Visualizza questo post su Instagram
Effetti sul traffico aereo e sulle aree circostanti
Per quanto riguarda i voli, l’attività del vulcano non ha per ora causato disagi significativi. L’aeroporto di Catania resta operativo, ma le autorità continuano a seguire l’evoluzione con attenzione. Le eventuali emissioni di cenere, anche se deboli, possono indurre l’ENAC a predisporre limitazioni temporanee se la nube vulcanica si spinge oltre le quote di sicurezza. Al momento, non risultano sospensioni né chiusure, ma l’Osservatorio Etneo mantiene un contatto diretto con i gestori degli scali per valutare in tempo reale eventuali cambiamenti.
Sulle pendici del vulcano, la situazione è definita tranquilla. Le aree turistiche e i sentieri di alta quota restano accessibili, pur con le consuete restrizioni per le zone sommitali, dove l’accesso è consentito solo con guide autorizzate. Gli esperti ricordano che la sorveglianza dell’Etna rappresenta un modello europeo di monitoraggio vulcanico continuo e che ogni aggiornamento dell’INGV serve a garantire tempestività e sicurezza per la popolazione. L’autunno, con le sue variazioni atmosferiche, potrebbe rendere più visibili le emissioni, ma per ora il gigante siciliano resta in un equilibrio dinamico e attentamente osservato.