Gradita sorpresa in città: anche a Bagheria le baby gang.
Ne avevamo sentore da mesi, ma non le si è mai chiamate con loro nome, disagio giovanile, vandali, e invece no, adesso hanno un connotato preciso. , un giovanissimo adolescente di 13 anni ha subito un‘aggressione ad opera di un paio di coetanei, che lo hanno insultato, afferrato per una catenina che portava il collo, mentre stava andando a sbrigare una commissione per la madre. Il ragazzino è riuscito a scappare e mettersi in sicurezza proprio all’interno del bar. La presenza di questi ragazzi in zona, con questi atteggiamenti nei confronti dei coetanei è stata registrata in altre occasioni, pare infatti che abbiano preso di mira alcuni ragazzi in particolare, individuandoli come al solito tra quelli che appaiono più fragili, come da copione. Questa vicenda fa da eco ai giovani calciatori della zona del colti ad usare un gatto come pallone, e quegli altri, sempre nella stessa zona che hanno portato un palo della segnaletica in processione la notte di San Giuseppe, come testimoniato dal Le prime avvisaglie si erano avute proprio in quella zona, con frequentazioni di piccoli delinquenti, sfociati in episodi di violenza nei confronti dei residenti con lanci di bottiglie nelle abitazioni e una rissa documentata da un video. Una certa reticenza da parte di istituzioni e forze dell’ordine, aveva fatto il resto. Questa indifferenza alla problematica, questo lasciare correre, non ha fatto altro che incancrenire la situazione che era Rispetto a città come Milano, o anche la vicina Palermo, il fenomeno non ha quel connotato etnico che lo rende anche più odioso, ma ha un connotato di dicotomia sociale forse ancora più grave: non c’è integrazione che risolva, anzi tutto il contesto generale va in direzione di un ampliamento delle distanze. Una cittadina di 55000 abitanti, non può permettersi una situazione delle forze dell’ordine sia municipali che statali così sotto organico, senza che il comune chieda o imponga agli organi competenti, attenzioni specifiche e sistematiche. Non ci possiamo permettere politiche sociali assolutamente assenti che si esprimono nel recupero del parchetto o della giostrina. nell’emanare divieti di stazionamento in zone in cui queste riunioni possano sfociare in episodi spiacevoli, questa nostra amministrazione non ce l’ha per non scontentare nessuno. , in cui si mostravano le immagini del concerto privato con patrocinio pubblico, una signora si complimentava per l’evento ma chiedeva qualcosa di più inclusivo per tutti. Nel frattempo seppure la scusa dei mancati interventi è la caccia al pescecane, i piccoli piranha si stanno mangiando viva tutta la città.