Sui pini di via Bagnera parlano le carte.
Non volendo assecondare il silenzio che sta calando sulla vicenda, facciamo parlare i documenti. Basterebbe pubblicarli per intero, e siamo certi non vi annoiereste. Ma dopo la chiacchierata con il dottore , agronomo del comune in pensione, avevamo curiosità di vedere con i nostri occhi e di fare parlare anche loro. Il primo parere dell’ottobre del 2019, redatto dall’agronomo tecnico interno del comune, su richiesta del Sindaco appena insediatosi. Il Sindaco aveva ereditato i lavori di riqualificazione di via , progettati e finanziati dall’amministrazione precedente, ma su quel progetto aveva giocato buona parte della battaglia denigratoria nei confronti dell’amministrazione , anche per l’abbattimento di alcuni pini. Allora era intervenuta duramente anche Quella relazione quindi diventava snodo cruciale, sopratutto nel punto in cui, dopo la descrizione dell’apparato alberale oggetto dell’indagine si legge: “ …per un tratto di 90 metri il filare risulta interrotto, in quanto nel 2016, l’amministrazione comunale pro tempore è già sufficiente a chiarire la posizione. Perché i 10 pini tagliati dai da questa amministrazione oggi lo diventerebbero?!? Li hanno tagliati con la mano sbagliata? Non facevano danno sul marciapiede allo stesso modo? Ma andiamo avanti. Gli alberi, sotto il profilo manutentivo manifestano una completa assenza di manutenzione la qualcosa, …costituisce sicuramente un fattore positivo… …è necessario solamente eliminare qualche ramo per dare maggiore compostezza a qualche albero Le piante sono sane, e anzi l’incuria le ha preservate. Ma ancora: …gli alberi, nella fase dell’impianto, sono stati piantumati sui minuscoli marciapiedi allora esistenti, decisamente già allora di insufficiente larghezza per un minimo funzionale transito dei pedoni, reso ancor più disagevole per la presenza di segnali stradali, insegne pubblicitarie e interruzioni varie…” Le soluzioni proposte dal tecnico agronomo del comune per salvaguardare alberi e marciapiede: …lo spazio per un funzionale marciapiedi non era già sufficiente prima del 1996… (prima degli alberi n.d.r.) …si può ragionevolmente razionalizzare l’uso degli spazi disponibili lasciando lo spazio alla crescita del fusto di una dimensione non inferiore a un metro – un metro e venti, e la rimanente parte di marciapiede situata tra un albero all’altro, realizzarlo per quanto possibile a raso rispetto alla sede stradale, asfaltandolo, magari di colore verde, proteggendo i pedoni con dissuasori economici che, in ogni caso dovranno essere adatti al contesto Successiva a questa relazione, una conferenza di servizi un anno dopo, che comincia con una premessa del Sindaco che contiene la prima immensa castroneria strumentale. Dopo avere bloccato i lavori dei “ ”, si doveva ora procedere davvero al taglio per riprendere i lavori di riqualificazione necessari. E allora il pericolo per l’incolumità dei cittadini… perché i pini sono pericolosi, data la loro altezza… Un tecnico agronomo in pensione, qualche giorno fa mi spiegava (e specificava più volte) che la pericolosità di una albero non è data dall’altezza, ma dalla probabilità che si verifichino due eventi, lo schianto parziale e lo schianto totale. Lo stato di salute dei pini di via , fino all’ultimo, non faceva assolutamente presagire questi eventi, gli alberi erano sani. L’ è pretestuoso come buona parte della conferenza dei servizi, che procede in una direzione chiarissima e unica con la sola eccezione dell’agronomo sulla necessità di espianto e immediata ripiantumazione (che secondo il regolamento del verde del comune di Bagheria deve avvenire entro un anno dal taglio n.d.r.), con una valutazione: sotto tutela paesaggistica della sovrintendenza, il regolamento sul verde è fatto sulla base degli orientamenti europei e internazionali per cui esiste il criterio di compensazione… è necessario fare alcuni passaggi tra ai quali chiedere il parere della sovrintendenza Ora il documento che le altre associazioni ambientaliste e ecologiste ( altre rispetto a che ha sposato la tesi del comune), e tutti gli altri attori intervenuti a tutela di quegli alberi, è proprio questo. Non lo mostrano! Allora viene il dubbio: esiste? Era necessario? Era necessario per tutti gli alberi, o qualcuno dei pini ricadeva in zona vincolata ed altri no e si è tagliato comunque tutto indiscriminatamente? Si può risolvere adesso chiedendo un’autorizzazione ad albero già abbattuto? Che valore avrebbe? Perché nessuno pone le giuste domande, e perché nessuno ci da le giuste risposte?