Soft skills for a better life: questa volta è il turno di Pinocchio
, ricorda il suo via nei progetti a distanza a partire dall’anno 2001, non dandosi per vinti dalle condizioni dettate dalla situazione pandemica ancora in corso, ha vantato di mantenere attivi diversi progetti in tal senso. (abilità per una vita migliore) – , di cui sono coordinatori in collaborazione con , coordinatrice del progetto: “Soft Skills for a better life” – ci raccontava: il progetto “Soft Skills for a better life” – ha come obiettivo principale quello di sviluppare nella crescita di ogni bambino le “soft skills”, ovvero quelle competenze e capacità necessarie per affrontare il quotidiano. Una scuola intesa come ente formativo ed inclusivo, non può prescindere dal considerare come parte integrante della formazione le competenze comportamentali e relazionali (soft skills) che, affiancate a quelle tecniche acquisite con l’esperienza (hard skills), possono aiutare i bambini ad affrontare le sfide quotidiane. Educare alle life skills è possibile e la scuola può fare molto per promuovere nei bambini il superamento di quegli stress, di quei disagi che la vita di tutti i giorni propone: il rapporto con i coetanei, la gestione delle proprie emozioni, la difficoltà a comunicare nel gruppo classe, la mancanza di autostima, lo sviluppo di quella intelligenza emotiva e di pensiero critico e decisionale che può fare la differenza nella vita da adulti. Per insegnare le life skills , dunque per apprendere competenze socio emozionali, è sicuramente più adeguato un apprendimento dinamico, coinvolgente per l’alunno, una didattica in cui abbiano un ruolo significativo l’esperienza diretta, il lavoro di gruppo, il confronto con gli altri: in modo da unire aspetti emotivi e cognitivi. Ed è sulla scia di quanto detto che siamo stati nuovamente piacevolmente sorpresi da quanto svolto dalle insegnanti e dagli alunni stessi, rappresentanti e protagonisti di giornate all’insegna del multiculturalismo. Ospiti della location gentilmente adibita a palcoscenico: il cinema excelsior, della città delle ville, che ha avuto il piacere di vivere numerosi piccoli occhi vogliosi di raccontare la storia del proprio paese e dei paesi partner, prende il via l’ultimo spettacolo del progetto erasmus+ “Soft skills for a better life”. Dopo aver studiato e approfondito la storia di “Pinocchio” – il piccolo burattino di legno, personaggio chiave, che cresce in difficoltà e monellerie, grazie all’aiuto del padre si ritrova bambino in carne ed ossa, capace di vivere il suo quotidiano. Ed è grazie a questa graziosa metafora che i bambini del III° circolo hanno raccontato la storia artistica e culturale dei paesi partner: Croazia, Ungheria, Romania, Spagna e Italia. “Pinocchio around the Europe”: un percorso a cinque tappe, dapprima illustrate dai ciceroni, poi spiegate attraverso dei monumenti chiave e dei balli ed infine approfondite dal paese partner attraverso la fruizione di un video realizzato dalla scuola estera. Esposti i monumenti: Chiesa di San Marco (Zagabria), Piazza degli eroi (Ungheria), Arco di trionfo (Romania), Puerta de Alcalà (Madrid) e infine lo splendido Colosseo sito nella capitale. Non sono dunque mancati sorrisi, applausi ed occhi emozionati che hanno certamente raggiunto il loro apice nelle due esibizioni finali: la tarantella, un classico siciliano per i più e i meno piccoli e la danza della pizza, piatto italiano certamente riconoscibile in ogni paese. Cerchiamo di formare i bambini con completezza, per la vita. I bambini devono sapere, saper fare, saper essere.