PALERMO: Sequestrati 26 kg di cannabis light. Denunciati 13 gestori degli esercizi commerciali che la vendevano

finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un’attività indirizzata alla verifica della corretta applicazione della normativa che consente la vendita di derivati della c.d. , sottoponendo a controllo numerosi esercizi commerciali operanti a Palermo e in provincia, dove sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 26 Kg di sostanza stupefacente, tra foglie, inflorescenze, oli e resine. Le sostanze sequestrate – in molti casi allocate all’interno di distributori automatici collocati sulla pubblica via e liberamente accessibili – si presentavano confezionate pronte per la vendita, con etichettatura mendace. L’attività è frutto di una mirata mappatura operata sul territorio dagli specialisti del Nucleo di Polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle, coadiuvati dai colleghi del 2° Nucleo Operativo Metropolitano e della Compagnia di Partinico, volta ad individuare operatori irrispettosi delle regole che disciplinano il settore. Nel nostro ordinamento, infatti, con la legge 242/2016, è stata introdotta la possibilità di coltivare cannabis sativa con bassa concentrazione di principio attivo (THC), prevedendo tuttavia che la canapa light venga destinata solo a determinati usi (energetici, ecologici, industriali, didattici o alimentari), previa trasformazione e lavorazione. In ogni caso, è vietata la commercializzazione al pubblico di foglie, inflorescenze, oli o resine ottenute dalla coltivazione di questa tipologia di cannabis, come espressamente ribadito dalla Corte di Cassazione a Sezione Unite, riconoscendo che tali comportamenti integrano il reato di cessione di sostanze stupefacenti di cui all’art. 73 del D.P.R. 309/90. Al riguardo, il Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della Salute ha a più riprese richiamato l’attenzione circa i rischi connessi al consumo della cannabis sativa, con particolare riferimento al periodo di chiusura delle attività causato dall’emergenza epidemiologica legata alla diffusione del Covid –19. A conclusione degli interventi, sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo – che ha convalidato il sequestro – n. 13 soggetti per violazione dell’art. 73 del citato D.P.R. 309/90.