XV edizione del “Premio di poesia Giacomo Giardina”
        si è svolta, venerdì 30 giugno, la XV cerimonia di premiazione del concorso nazionale , organizzato dal circolo culturale che porta il nome del poeta pecoraio, e patrocinata dal comune di Bagheria. Una bella manifestazione intessuta di momenti di grande coinvolgimento, diretta con passione e professionalità da due eminenti personalità del mondo culturale quali Tommaso Romano, presidente della giuria, e Giuseppe Bagnasco, presidente del Circolo Giardina. È grazie a loro due ma anche grazie all’impegno di tutti indistintamente i soci del sodalizio, che il concorso del Giardina è assurto al livello di evento culturale di prim’ordine per la qualità dei poeti che vi partecipano, per gli elaborati presentati ed anche perché passerella di illustri autori. Quanto alle poesie, tutte meriterebbero di essere pubblicate ma lo spazio è tiranno e pertanto dobbiamo limitarci a rendere pubbliche le prime classificate di ciascuna delle tre sezioni contemplate dal concorso e a fare solo menzione di tutte le altre. Come ormai da tradizione la Giuria ha assegnato i premi speciali alla Cultura e alla Carriera. Il primo è andato al professore . Inoltre la Consulta alla Cultura del Circolo Giardina ha conferito un premio speciale alla Carriera allo scrittore Dopo il saluto di benvenuto del presidente Giuseppe Bagnasco, segretario della Giuria e coordinatore dell’evento, Tommaso Romano ha tracciato un ricordo di Giacomo Giardina che ha definito “poeta autentico che viveva poeticamente libero e fu esempio di libertà quotidianamente praticata”. Contrario alle commemorazioni post mortem quando non è difficile definire grandi le persone che furono, Romano non ha mai invece esitato a riconoscere il valore del poeta di Godrano sin da quando aveva i calzoni corti. Ha ricordato pertanto di avere celebrato insieme ad altri uomini di cultura Giacomo Giardina vivo nel 1976 nella prima trasmissione culturale, l’Ippogrifo, mandata in onda da una delle primissime televisioni private palermitane. Poi Romano ha parlato di Lucio Zinna, che ha chiamato tre volte grande: “Grande scrittore, grande poeta, grande intellettuale”. Fondatore nel 1965 del “Gruppo Beta” che fu vicino al più noto “Gruppo ‘63”, anima della Neoavanguardia italiana. Di Zinna, che ora abita nella nostra città ed ha fatto di Bagheria il suo “buen retiro”, Romano ha lodato in particolare lo stile raffinato, gli studi su numerosi autori del Novecento siciliano e ha citato le opere più rappresentative quali “Sagana”, “Abbandonare Troia”. , cui è andato il premio speciale alla carriera, è insegnante di Filosofia al Liceo Regina Margherita di Palermo e autrice di numerose iniziative culturali e antropologiche, è poetessa delicata, dalla parola “sobria, limpida, schietta, precisa, delicata” come si legge nella prefazione di Gonzalo Alvarez Garcia alla sua ultima silloge poetica “Il giglio e l’ortica”. Carmelo Fucarino, già ordinario di lingua e letteratura latina e greca negli istituti superiori di Palermo, è stato definito da Personaggio dalle multiformi attività culturali, ha profuso il maggiore impegno nella redazione di una Grammatica di greco e recentemente è stato autore dell’opera “Il Genio Palermo. Vita e morte e miracoli di un dio”. Sia i tre personaggi del mondo della cultura sopra citati, sia i primi classificati delle tre sezioni “Poesie in lingua italiana”, “Poesie d’amore-Targa Marcello Lo Iacono” e “Poesie in lingua siciliana” hanno ricevuto in premio, oltre alla pergamena, un bassorilievo in bronzo dorato del maestro Carlo Puleo. Ai secondi classificati sono andati invece delle pietre scolpite dall’artista che, come da tradizione, è stato pure autore del servizio fotografico. Riconoscimenti sono andati anche ai destinatari di menzione speciale e di segnalazione di merito delle tre sezioni. Un’opera bronzea, donata dalla signora , vedova dell’indimenticato Marcello Lo Iacono co-fondatore del Giardina, è andata ad , vincitrice della sezione “Poesie d’amore” che da sempre porta anche il nome di Lo Iacono. , con la sua voce calda e suadente che sa parlare al cuore e alla mente, ha declamato le poesie prime classificate delle sezioni Lingua italiana e Poesia d’amore. Per la vincitrice della sezione “Poesia in lingua siciliana”, “Figghiu luntanu”, la giuria ha eccezionalmente consentito che fosse lo stesso autore, Il poeta ha saputo creare un’atmosfera di pathos strappando all’uditorio convinti, calorosi applausi. A premiarlo è stato chiamato anche il decano del Circolo Giardina, il quasi novantenne Antonino Lo Piparo, che ha mietuto molti allori con le numerose sue poesie in siciliano che tuttora recita invariabilmente a memoria. Il tastierista Paolo Di Salvo ha eseguito invece gli intermezzi musicali ed è stato autore di un pregevole percorso sonoro. In seno alla manifestazione anche una chicca offerta da Micol, la nipotina di cinque anni della vice presidente del Giardina, Paola Galioto Grisanti. Poetessa in erba e al contempo mascotte del sodalizio, ha declamato una poesia da lei stessa composta. La sua performance, applauditissima, è stata premiata con una coppa donatale dal “collega” poeta Vincenzo Aiello. Alla fine della riuscitissima manifestazione cui sono piovuti svariati consensi e apprezzamenti anche e tramite i network, tutti i soci del Giardina sono stati immortalati nella tradizionale foto ricordo e si sono dati appuntamento alla edizione numero XVI.