Giubbotti gialli e raccolta di firme in via Cotogni

Hanno indossato i giubbotti gialli per fare il giro casa per casa in tutta la Via Cotogni e raccogliere quante più firme possibili per ottenere il ripristino del doppio senso nella stradina che dalla statale conduce alla frazione marinara di Aspra.
Un nutrito gruppo di residenti, “determinati ed arrabbiati”, da qualche giorno raccoglie firme per una petizione finalizzata al ritorno al doppio senso di circolazione in via Cotogni.
Per come è noto, la chiusura del ponte sulla litoranea aveva creato un incremento notevole del flusso viario in quella strada e, per come avviene sovente, la soluzione più semplice è stata trovata con estrema facilità “dalla statale non si entra più in via Cotogni e per raggiungere Aspra si deve fare il giro dal Corso Baldassare Scaduto”.
Soluzione che non è stata mai digerita dai residenti e che adesso si concretizza in una forma di protesta classica con la raccolta di firme.“Non è più possibile che per andare ad Aspra si debba fare obbligatoriamente il giro dalla statale – tuona un residente con la propria abitazione a pochi passi dalla 113 – oggi con la fila di auto che iniziavano da Sparacio (c’era il mercatino in via Ing. Bagnera ndr) ho impiegato mezz’ora per arrivare ad Aspra quando in pochi minuti l’avrei raggiunta con facilità andandoci dalla litoranea”.
Discorso al contrario per un dipendente comunale che la sera per tornare a casa deve prima raggiungere Aspra per poi immettersi in Via Cotogni. “non ha senso fare un giro così lungo per arrivare a casa, la sera non transita quasi nessuno e poi la strada, tranne un piccolo tratto, si può percorrere tranquillamente anche incrociando altre auto”.
Effettivamente, volendoci pensare, la via Cotogni, entrando dalla statale, è percorribile fino ad una “strettoia” a poche decine di metri dal depuratore. In quel punto girando a sinistra si può giungere alla litoranea attraversando una stradina sterrata, un percorso abbastanza agevole e che comunque eviterebbe di fare percorsi estremamente lunghi”.
Come mai i giubbotti gialli per raccogliere firme?
“Perché in questo periodo, con quello che si sente in televisione, i giubbotti gialli attirano l’attenzione della gente e poi se in Francia persino Macron ha fatto marcia indietro non capiamo perché i nostri amministratori non possano ricredersi e farci tornare alla normalità.”
Per quanto riguarda invece il problema della chiusura del ponte sulla litoranea, causa dell’istituzione del senso unico in via Cotogni, sembra che tutto sia sprofondato nell’apatia e nell’oblio generale, nessuno ne parla più, nessuno sembra interessarsi più di tanto, tranne il presidente della circoscrizione ed i commercianti di Aspra.
Ogni tanto si fa sentire anche il sindaco di Ficarazzi, mentre da Bagheria e da Palermo silenzio assoluto. Nella speranza che si riapra il ponte, che non sembra per nulla pericolante, e di conseguenza torni il doppio senso di via Cotogni, godiamoci l’originale iniziativa della raccolta di firme rigorosamente con i giubbotti gialli.

Michele Manna

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