Bagheria vuole e può rinascere

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Le giornate del FAI (24-26 marzo) che quest’anno hanno interessato Villa Butera, il suo parco e la Certosa, con all’interno il Museo del giocattolo del professor Pietro Piraino, la chiesa Anime Sante e la chiesa Madre, e la manifestazione “Primavera in Festa”, svoltasi presso l’asse viario che corre tra la residenza settecentesca di Villa Palagonia e via Palagonia; hanno consegnato ai bagheresi un messaggio chiaro: la speranza per una rinascita della Città è concreta, non è confinata nella mente dei visionari e degli ottimisti a oltranza.

Nelle ville settecentesche, nelle strade del centro storico, nelle Chiese si sono riversati migliaia di visitatori, molti dei quali venuti da fuori (all’apertura di Villa Palagonia comitive di tedeschi hanno atteso pazientemente il loro turno), esportando e diffondendo l’immagine positiva della nostra comunità.

Villa Palagonia è stata presa quasi d’assalto, nell’orario della visita dalle 16 alle 22, dai visitatori, pazienti e disciplinati che allettati dal prezzo ridotto hanno visitato la famosa Villa dei Mostri e molti, purtroppo, vi hanno rinunciato. Circa 5.000 visitatori, nel pomeriggio si sono alternati tra i giardini, le stanze di Villa Palagonia e l’omonima via, tra gli stand gastronomici e i gazebo degli espositori dell’artigianato artistico, i carretti siciliani, e le riproduzioni delle statue di Villa Palagonia, utilizzate nel film “Baarìa”.

La formula cultura-gastronomia tipica-artigianato artistico, ha conseguito un successo inatteso pure dai più ottimisti degli organizzatori. L’innovazione della formula è stata premiata dai visitatori-turisti che hanno dimostrato di avere apprezzato la scommessa che la virtuosa alleanza tra privati e istituzioni ha assunto, vincendola.

Iniziative che si potranno replicare, anzi istituzionalizzare con una programmazione e una calendarizzazione che necessita di una professionalizzazione nell’organizzazione. La logistica, curata da figure professionali con esperienza maturata nell’organizzazione di eventi, ha funzionato, riscuotendo il gradimento dei presenti. Un ruolo fondamentale è stato svolto dalla nuova Pro Loco “Bagheria Città delle Ville”, che torna finalmente a svolgere il suo ruolo di importante motore di iniziative volte a migliorare l’offerta turistica locale e a valorizzare il patrimonio culturale, monumentale ed artistico della città.

Una nuova stagione, pensiamo si sia inaugurata, improntata da privati che investono nella promozione turistica, dall’ente locale che fornisce servizi (servizi di polizia municipale, pulizia, comunicazione e decoro urbano) e funge da facilitatore (unica nota dolente la carente pulizia dell’asse viario e delle strade circostanti di via Palagonia, a cui pensiamo la prossima volta si rimedierà), dalle associazioni che svolgono un importante e fondamentale ruolo di animazione e di accoglienza turistica (le locali sezioni della Pro Loco e del FAI) e infine il sistema scuola, con i tantissimi ragazzi delle scuole medie e superiori del comprensorio (Casteldaccia, Ficarazzi, Altavilla Milicia), che attraverso un percorso di formazione svolto con il supporto dei loro insegnanti e dei delegati FAI, hanno raccontato ai visitatori il valore dei luoghi e le storie che custodiscono. .

Appare consolidata la presa di coscienza e di consapevolezza della nostra comunità, delle potenzialità dell’offerta turistica articolata in una policentricità definita dal:

1) museo Guttuso; forte attrattore culturale

2) l’asse Villa butera, La Certosa con il Museo del Giocattolo e le chiese del centro storico

3) l’asse Via Palagonia – Villa Palagonia; che unisce il Padreterno al Corso Umberto

4) il borgo marinaro di Aspra con i musei dell’identità marinara (Museo dell’acciuga dei Fratelli Balistreri, dell’identità contadina presso Villa Sant’Isidoro) e la chiesa Maria SS. Addolorata con gli affreschi giovanili di Guttuso

5) Villa San Cataldo con il suo giardino storico e il vicino Palazzo Aragona-Cutò; allocati nella parte bassa della Città.

Occorre unire gli sforzi, le competenze, le professionalità, mettendo da canto le individualità, le rivalità, valorizzando, di contro: la capacità di stare insieme, di fare rete, di programmare e progettare congiuntamente in una logica di coesione e di unità d’intenti. Non vi è strada alternativa per far rinascere l’orgoglio dell’appartenenza e dell’identità comune fatta di valori, tradizioni, che non è solo immateriale, ma che sottende un progetto di sviluppo economico; il turismo fortemente interconnesso alla valorizzazione dei beni culturali, dei prodotti tipici della nostro patrimonio agroalimentare, gastronomico e della pasticceria.

Dalla concreta realizzazione di questa formula-progetto, dipendono le possibilità di rinascita e di riscatto della nostra Città e del suo comprensorio.

Articolo di Michele Balistreri

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