Tecnici ed Amministrazione di Bagheria sulla carta mettono in regola la pista ciclabile

Quella della pista ciclabile di Bagheria è una tipica storia di cattiva amministrazione, dove un opera pubblica di fatto è più un danno che una conquista per i cittadini e dove controllori e controllati (sulla carta) dicono che si tratta di un opera fatta a regola d’arte.

Sono passati 4 anni da quando mi occupai di studiare ed approfondire i lavori per la realizzazione della pista ciclabile (il video allegato riassume la storia). All’epoca, dopo un lungo dossier , il gruppo di cui ero attivista decise di presentare una mia interrogazione al Presidente della Regione Siciliana ed all’Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, attraverso un deputato regionale espressione del gruppo bagherese.

Nell’interrogazione, che nel frattempo presentammo anche ai Ministri dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti tramite il senatore Francesco Campanella, chiedevamo alle istituzioni citate di attivarsi al fine di individuare eventuali irregolarità ed incongruenze nella realizzazione dell’opera, invitando l’amministrazione comunale a porne rimedio ai fini di evitare ulteriori incompiute, oltre al danno erariale che ne sarebbe scaturito.

Stranamente ne il Governo regionale ne quello nazionale ad oggi si sono espressi in merito, dando così tutto il tempo ai tecnici di riparare.

Il progettista ai tempi era il Geom. Onofrio Lisuzzo, responsabile dell’ufficio di programmazione del Comune. Oggi lo stesso Geometra, che da notizie di stampa risulta rinviato a giudizio per concussione, è stato promosso dal sindaco come figura apicale del settore Urbanistica e Lavori Pubblici, vale a dire colui che da il parere sugli atti definitivi dell’opera.

I lavori furono ultimati il 23.08.2012, come risulta dal certificato di ultimazione del 10.09.2012. Il collaudo dell’opera, invece, doveva avvenire entro 3 mesi dallo stesso certificato di ultimazione dei lavori, quindi entro dicembre 2012. In realtà dai documenti pubblicati sull’albo pretorio del Comune si evince che questo è avvenuto ben due anni dopo, il 29 dicembre 2014.

Oggi l’opera di fatto  risulta inutilizzabile perché, oltre alle auto regolarmente posteggiate, in questi anni non è stata  prevista nessuna miglioria per riportare le sue dimensioni delle carreggiate agli standard previsti, non è stata effettuata  nessuna manutenzione, alcuni tratti risultano difficilmente percorribili dato che le radici degli alberi hanno divelto il manto stradale, mancano le 10 bici oltre ai box in legno indicati nel capitolato dei lavori, i cordoli sono praticamente inesistenti e la segnaletica è al minimo.

La beffa è quella di vedere garantire per l’opera un’amministrazione comunale guidata da un sindaco, il 5 stelle Patrizio Cinque, che sulla stessa si era espresso in maniera negativa quando era ancora un semplice attivista politico mentre giorno 1 agosto 2016 ha approvato insieme alla sua giunta gli atti finali del collaudo. A dare parere favorevole è lo stesso progettista oggi figura apicale. Ad accettare gli atti la giunta a 5 stelle. Tutti sulla carta si impegnano a rendere funzionante l’opera entro il 30 dicembre 2016.

La pista ciclabile è fatta male e nessuno oggettivamente può affermare il contrario, ma sulla carta è fatta bene e questo è incomprensibile, ecco perché mi pongo alcune domande su cui vorrei fare riflettere chi legge: Valutare un’opera fatta a Bagheria è soggettivo ed a discrezione del tecnico di turno e quindi a livello amministrativo siamo in una zona franca o esistono delle regole che in questo caso non sono state rispettate? Come  mai per una pista ciclabile difforme dal progetto originario e praticamente inutilizzabile, vista la pericolosità e la totale incompatibilità con le dimensioni ed i criteri minimi per definirla tale, non c’è stata ad oggi alcuna sanzione per i tecnici e nessuna azione per rimediare all’ennesima opera inutile? Come mai il Movimento 5 Stelle, oltre a non esprimersi da quando eletto, ha approvato gli atti finali del collaudo dove progettista e figura apicale è la stessa persona? Siamo davvero di fronte ad un’opera funzionante e fatta a regola d’arte?

Io vedo solo l’ennesimo tentativo di voler mettere una pezza e nascondere la realtà, un progetto nato male e rivalutato dallo stesso progettista con l’aiuto di tecnici compiacenti e della giunta grillina, voi?

 

Serafino La Corte

 

Video > https://www.facebook.com/lacorteserafino/videos/526124544261336/?pnref=story

 

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